Come sarà l’agricoltura del futuro? Cos’è il Green Deal europeo? E in che modo conciliare l’esigenza della conservazione della biodiversità, della neutralità climatica con le pesanti ripercussioni che il settore agricolo sta subendo dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina? 

In due parole: come sarà l’agricoltura di domani? Digitale, femminile, biologica, fertile, a zero sprechi e innovativa secondo gli ospiti di questa serie podcast che l’azienda Gullino ha creato per orientare più efficacemente il complesso e variegato presente che ci troviamo di fronte. Sei puntate, sei ospiti e infiniti spunti.

L’agricoltura del futuro sarà bio a cura di Giovanni Gullino. 

L’agricoltura del futuro sarà fertile a cura di Alessandra Ravaioli.

L’agricoltura del futuro sarà femminile a cura di Carola Gullino.

L’agricoltura del futuro sarà digitale a cura di Frédéric Sirizzotti.

L’agricoltura del futuro sarà innovativa a cura di Enrico Zignani.

L’agricoltura del futuro sarà a zero sprechi a cura di Simona Riccio.

Abbiamo incontrato Giovanni Gullino, AD dell’azienda, per parlare del futuro dell’agricoltura in chiave biologica. Come sono cambiate le aspettative dei consumatori nel corso degli anni?

Il progetto bio di Gullino è nato alla fine degli anni ’90. Giovanni conferma che oggi i consumatori si aspettano che il prodotto sia certificato e che sia anche esteticamente gradevole e buono. Chi consuma bio cerca innanzitutto maggiore qualità ma anche se il prodotto è naturale e non è il frutto di “escamotage. 

Per fare frutticoltura biologica, come facciamo noi di Gullino, serve una grande passione per la natura e la voglia di sperimentare con la natura. Ad esempio vedere dei risultati contro un parassita avendo utilizzato degli insetti utili invece che un insetticida, può essere anche più appagante di un successo commerciale. Da parte nostra essere bio vuol dire credere fermamente nei valori della natura e nei valori che oggi in Europa sono promossi da tutti. Bisogna non creare confusione perché un conto è parlare di sostenibilità e un conto è la certificazione biologica. Noi di Gullino apprezziamo la sostenibilità in generale ma siamo dei produttori da agricoltura biologica quindi ricordiamo sempre ai nostri consumatori che per essere un’azienda biologica bisogna essere certificati, oltre che appassionati

Il podcast Gullino dedicato all’agricoltura del futuro presenta un tema innovativo e di altissimo interesse in questo periodo storico, ossia quello della fertilità della terra.

Ne abbiamo parlato con Alessandra Ravaioli, presidentessa dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, da anni impegnata nella valorizzazione della funzione femminile in questo specifico settore.

Quando si parla di fertilità, riferendosi alla terra, ci si riferisce ad un aspetto importantissimo per la produzione ortofrutticola perché la terra fertile consente alle piante di essere più sane, di rendere di più. La fertilità è la chiave del successo dell’agricoltura, della forza e delle bontà dei prodotti.

 

  

Ed è proprio il tema della fertilità che percorre tutto l’ultimo lavoro a cui si sono dedicate Le Donne dell’Ortofrutta, promotrici della realizzazione di un docufilm dal titolo “Fertile”, di cui Alessandra ci racconta le ragioni nel corso dell’intervista. 

Carola Gullino è parte dell’Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta, una realtà che intende dare un contributo concreto alla valorizzazione del settore italiano attraverso attività di networking, azioni di comunicazione, progetti di valorizzazione, organizzazione di eventi. L’obiettivo dell’associazione è quello di crescere in termini numerici e crescere nel settore affinché le donne possano essere sempre più rappresentative nel dibattito pubblico. Carola ci fa notare quanto il ruolo femminile negli anni stia crescendo sempre più. Le donne oggi non sono più soltanto le addette all’ufficio o all’amministrazione finanziaria dell’azienda ma esistono moltissime realtà che vantano presenza femminile nell’attività produttiva. Il valore aggiunto delle donne nel settore ortofrutticolo è difficile da individuare perché non ve ne è uno soltanto ma Carola identifica proprio nella sensibilità e nella capacità di affrontare imprevisti e problemi la forza delle donne.

Credo sia arrivato il momento in cui le donne si uniscano per essere sempre più rappresentative nei tavoli decisionali dell’ortofrutta perché all’interno di questo ambito ci sono moltissime donne che lavorano e intendiamo dare loro voce affinché siano più visibili.  

Femminile, biologica, fertile, ma anche attenta agli sprechi, innovativa e digitale. 

In che senso agricoltura digitale? A rispondere c’è Frédéric Sirizzotti, direttore generale Maf Roda Italia, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di linee di calibratura e confezionamento di prodotti ortofrutticoli.

Sirizzotti dice:


Le sfide del futuro prossimo sono immense per il settore agricolo. Si dovranno combinare, in un modo sempre più accurato, la qualità del prodotto, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente e del clima. Il digitale rappresenta un passaggio obbligato su questo percorso. Il settore agricolo è uno dei più esigenti al mondo perché parliamo di prodotti freschi destinati al consumo diretto. In questo settore le innovazioni tecnologiche sono state moltissime e una delle sfide più importanti è data dallo sviluppo di sensori elettronici che hanno permesso di garantire in tempo reale la qualità dei prodotti commerciali.

Sono tante le sfide che si presentano ogni giorno nel settore agricolo. A confermarlo c’è anche  Enrico Zignani di Apofruit che rileva importanti cambiamenti nel mercato ortofrutticolo, un mercato nel quale è complesso fare una programmazione innovativa visto che i cicli durano periodi lunghi come 15-20 anni. 

Gullino collabora il Gruppo Apofruit per la commercializzazione del suo prodotto biologico: 5 mila tonnellate di kiwi e mele bio andranno ad arricchire l’offerta di Canova, la società del gruppo Apofruit licenziataria del marchio Almaverde Bio.

Le problematiche dell’ortofrutticoltura, peraltro, rendono sempre più necessaria l’aggregazione delle imprese per affrontare il mercato in maniera coordinata e conseguire risultati migliori”.

 Ascolta la puntata con l’intervista ad Enrico Zignani

L’agricoltura del futuro sarà a zero sprechi. La nostra è una dichiarazione più che una speranza, raccolta grazie all’intervista che questa settimana abbiamo dedicato a Simona Riccio, agrifood e organic specialist, nonché fondatrice della trasmissione “Parlami di spreco”.

Sempre più i consumatore sono sensibili al tema dello spreco alimentare e nei loro consumi scelgono in modo consapevole. La cultura verso il cibo è mutata anche in seguito alla pandemia globale da Covid-19, che ha messo tutti a dura prova rispetto ai propri e personali consumi alimentari. Sembra che le persone oggi preferiscano consumare cibi sani e salutar, acquistando più spesso e consumando cibo fresco.

Sempre più i consumatori sono sensibili al tema dello spreco alimentare e nei loro consumi scelgono in modo consapevole. La cultura verso il cibo è mutata anche in seguito alla pandemia globale da Covid-19, che ha messo tutti a dura prova rispetto ai propri e personali consumi alimentari. Sembra che le persone oggi preferiscano consumare cibi sani e salutari, acquistando più spesso e consumando cibo fresco.